In marzo ad Haridwar si celebra l’Ardh Kumbh Mela

Haridwar, bagnata dal Gange è una città sacra quindi perennemente meta di fedeli che riempiono i templi, gli ashram e i ghat. Il più sacro è Har-Ki-Pauri Ghat, secondo la tradizione qui coincide con il punto in cui Vishnu, avrebbe versato una delle 4 gocce di Nettare dell’Immoralità, disperse sulla terra durante la battaglia combattuta nei cieli fra le forze del Bene e del Male che si contendevano l’urna sacra dentro cui era conservato il prezioso nettare. Quindi si crede che chi vi si immerga con fede riceva la benedizione della triade induista.




Ogni 6 anni, migliaia di fedeli superando divisioni di casta, la varietà dell’ideologia induista e percorrendo immense distanze, si incontrano qui sul Fiume Sacro per definizione, il Gange. In quest’occasione, per la celebrazione dell’Ardh Kumbh Mela,da ogni parte dell’india e con ogni mezzo giungono fedeli e sadhu, maghi e yogi, danzatori e asceti, camion, auto, biciclette, treni, pellegrini, corpi colorati,uomini vestiti di cenere, ricchi uomini, malati … tutti questi corpi colorati si mescolano e si fondono in questo moto perpetuo che continua giorno e notte.




Ogni sera si celebra il rito del Ganga Aarti, cerimonia di adorazione del fiume. Tanti corpi che si immergono e mentre il sole si eclissa, campanelli rintoccano, torce si accendono, il profumo di incenso si diffonde e si mescola con il vocio delle preghiere. Una mano, tante mani, non importa se di donna o uomo, se ornata di braccialetti o spoglia o rugosa, tutte affidano all’acqua del fiume foglie sagomate a forma di barchette che contengono fiori e fiammelle con la speranza che il fluire della Madre Gange porti le offerte il più lontano possibile.




Grandiosa, caotica, gioiosa, eccessiva, coinvolgente, spirituale, incomprensibile, ascetica, interessante, folcloristica, liberatoria … questo e molto altro è l’Ardh Kumbh Mela!




Per noi così presi nella nostra individualità e nel frenetico scorrere del quotidiano è un pò difficile capire a pieno l’impulso che muove tutto ciò, comunque può essere un momento di riflessione e di arricchimento. Trovo che quanto scritto da Mark Twain, dopo aver assistito ad un Kumbh Mela, osservando come fosse “meraviglioso che una fede come quella riuscisse a mettere insieme moltitudini e moltitudini di vecchi e giovani, di forti e fragili…” colga a pieno l’essenza di tutto.




Vi assicuro, che se si sa cogliere la musicalità e la spiritualità di tutto ciò, addormentarsi con il “fracasso” dei canti, delle preghiere e della musica assordante, è veramente suadente!

M.A.